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Duathlon/Triathlon Rimini

IL TRIATHLON DUATHLON S.G. RIMINI È UNA TRA LE SQUADRE PIÙ TITOLATE NEL MONDO DELLE MULTI-DISCIPLINE ED È UNA DELLE COLLABORAZIONI STORICHE DI GRUPPO SGR TRAMITE SGR PER LO SPORT.

Si tratta di un’associazione sportiva dilettantistica che dal 2001 promuove il Triathlon e Duathlon in tutte le sue forme (podismo, ciclismo, nuoto), attraverso la realizzazione di materiali informativi, incontri tra sportivi e l’organizzazione di alcune importanti gare nazionali e internazionali. In Romagna, in particolare, si occupa della pianificazione e della realizzazione del Challenge Riccione, gara di triathlon half distance valevole come tappa del Gran Prix Italia.

LA STORIA DI "SGR TD RIMINI"

Le origini dalla squadra riminese di Duathlon -Triathlon risalgono alla fine degli anni ’90.
SGR crede nel progetto sportivo di un suo dipendente, Massimo Torsani  e di altri 5 atleti appassionati  che decidono di portare  sulla Riviera Romagnola questa innovativa avventura sportiva. Negli anni gli amanti di questo sport aumentano, la squadra riminese cresce e  la sua esperienza sportiva diventa un modello nazionale. Arrivano 5 titoli italiani a squadre, olimpici e di lunga distanza.
TD SGR Rimini organizza 12 Campionati Italiani e un Campionato Europeo e in poco tempo diventa una tra le squadre più titolate nel mondo delle multidiscipline. Massimo Torsani entra a far parte della nazionale di Duathlon e vince gare di categoria in Australia e in Europa.  Nel 2018 ad Iseo (BS), Torsani porta a casa altri  2 titoli italiani di categoria.

L'INCONTRO CON GLI SPORTIVI
  • Da quanto tempo praticate sport?
    “Mi chiamo Sara Papais, ho 23 anni, faccio sport da quando ero piccolina, ho iniziato a nuotare alle Elementari. Era una passione di famiglia, perché anche mio fratello nuotava, ho provato anche io e me ne sono subito innamorata. Poi a 15-16 anni ho scoperto il triathlon, sport di cui prima non conoscevo minimamente nemmeno l’esistenza. Ho assistito quasi per caso ad una gara ed è stato ‘amore a prima vista’. L’anno successivo ho provato la mia prima gara, è andata bene e da lì non ho più smesso.”
  • Quale delle 3 discipline ti appassiona di più?
    “Provenendo dal nuoto, la risposta sembra quasi scontata, ma è il nuoto e lo rimarrà per sempre.”
  • Che tipo di impegno richiede la pratica del triathlon?
    “Siamo impegnate tutto l’anno. Per me che ho finito le superiori, e ho già conseguito la mia prima laurea, il triathlon per me è sostanzialmente un lavoro. Mi impegno in 2 o 3 allenamenti al giorno: uno la mattina, uno il pomeriggio, spesso inframezzati dalla palestra, quindi diventa a tutti gli effetti un vero e proprio lavoro. Ogni settimana mi alleno 4-5 volte nella corsa, 4-5 volte nella bici e 4-5 volte nel nuoto.”
  • Quale è stato il momento più alto della vostra esperienza sportiva?
    “Ce ne sono varie a livello di risultato il mondiale il 9° posto al mondiale under 23 di due anni fa, in Messico. Però forse la gara che mi sono goduta di più è stata il mio primo podio in Coppa Europea di Madrid, in cui mi sono classificata terza. E’ stato bello perché è stato un momento importante, dopo tanti sacrifici.”
  • E invece nei momenti di sconforto? A cosa vi aggrappate?
    “Una gara andata a male non significa che tutto va male. E’ stato un momento. Bisogna saper rialzarsi e pensare già alla prossima, senza focalizzarsi su di un singolo fatto.”
  • Che consigli dareste a un giovane che vuole fare sport?
    “Di fare sport, di provare più sport, di non pensare troppo al risultato, ma imparare a stare con nuove persone, a fare gruppo, a godersi l’attimo e, ovviamente, anche a lavorare sodo.”

“Mi chiamo Moretti Sara, ho 20 anni, e mi sono avvicinata al triathlon grazie a mio zio Alessandro Alessandri, sin da quando ero piccola, cioè dall’età di 5 anni. Lo pratico da 15 anni: in pratica sono passata dal passeggino al triathlon! La mia disciplina preferita è la bici. Quest’anno ho deciso di prendermi un anno sabbatico dallo studio per provare a cimentarmi nel triathlon a livello professionale. Poi inizierò l’Università (Comunicazione e Digital Media) e dovrò cercare di conciliare al meglio i due impegni.”

  • Quale è stato il momento più alto della vostra esperienza sportiva?
    “Per me è stato il primo posto al campionato italiano a staffette, in coppa chrono.
  • Che ruolo ha la vostra famiglia?
    “La mia famiglia è molto sportiva, il suo ruolo è dunque stato fondamentale.”
  • Che consigli dareste a un giovane che vuole fare sport?
    “Non abbattersi se non si riesce subito a raggiungere i propri obiettivi, ma continuare a lottare fino a che non si riesce a conseguirli.”

“Mi chiamo Elisabetta Scarpellini, ho 18 anni, sono la più giovane e la più ‘nuova’ del gruppo, perché lo pratico solo da 3 anni. Prima facevo nuoto sincronizzato, ma una volta venuta a conoscenza di questo sport, me ne sono innamorata. Mi trovo bene con il gruppo e mi è sempre piaciuto fare fatica, provare nuove sfide e cercare nuovi stimoli.”

  • Quale è stato il momento più alto della vostra esperienza sportiva?
    “Per me il terzo posto due anni in una coppa crono a staffetta. Avevo iniziato a praticare triathlon da poco e il fatto di gareggiare con delle compagne che vedevo più grandi e più forti di me mi ha reso molto orgogliosa e felice del risultato raggiunto. “
  • Che ruolo ha la vostra famiglia?
    “Ho sempre fatto sport. Anche le mie due sorelle fanno sport e i miei genitori mi hanno sempre sostenuta e spronata. Non abito a Rimini e i miei mi hanno sempre accompagnato agli allenamenti e fatto di tutto per aiutarmi.”
  • Che consigli dareste a un giovane che vuole fare sport?
    “Secondo me l’importante è praticare uno sport, perché ti aiuta nelle relazioni con gli altri e nella vita, perché ti abitua alla fatica e a lottare per conseguire dei risultati. Quello che impari nello sport lo farai, in futuro, anche nella vita: nel lavoro, ad esempio.
    Lo sport ti insegna ‘a stare al mondo’.”